L’industria cosmetica è per natura legata all’estetica: andrebbe inserita nel gruppo delle Industrie Culturali e Creative?

Se lo chiede Stefano Monti nella prestigiosa rivista Artribune, affermando che l’industria cosmetica è per natura legata all’estetica, dunque all’arte, al cinema e al teatro. Al pari di altre manifestazioni creative, anche la cosmesi si potrebbe ascrivere ad un’azione che produce cultura e creatività.

Quali sarebbero i vantaggi? Estetica e cosmetica sono interconnesse da sempre. Si pensi, ad esempio, alla storia dell’arte. Nei secoli l’ideale di bellezza è rintracciabile nelle opere d’arte e nei ritratti che hanno segnato e promosso cambiamenti nell’universo femminile. Ed è collegato all’evoluzione della cosmetica che, di fatto, ha seguito la diffusione di ideali e stereotipi sul femminile che, spesso, non notiamo nemmeno più.

La proposta potrebbe essere utile da un punto di vista economico: potrebbe promuovere la nascita di cooperazioni strutturate e la creazione di linee di sviluppo congiunte che potrebbero attingere a capitali spesso non reperibili, generando ritorni economici e sociali.

Tuttavia la domanda con la quale vorremmo lasciarvi è: siamo sicuri che gli stereotipi che la cosmesi diffonde siano quelli a cui vogliamo affiliarci?

Quale idea di donna/uomo e di consumo di prodotti volti alla bellezza intendiamo promuovere?

Noi abbiamo le idee chiare: tradizione e innovazione sono collegate alla cultura delle montagne meravigliose in cui risiediamo!

Le Dolomiti sulla tua pelle!!

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